A un anno dalla morte di Eluana Englaro

Presidente Fini,

sono un sostenitore dell’appello per il testamento biologico (www.appellotestamentobiologico.it) promosso dal senatore Ignazio Marino e da numerose personalità del mondo giuridico, scientifico e culturale italiano.

Come Lei ben sa, la legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, approvata dal Senato sarà presto all’esame dell’Aula della Camera dei Deputati.

In questa occasione, ci tengo a farLe sapere che io al Parlamento italiano chiedo una legge per il diritto alla salute ma contro l’obbligo alle terapie. Chiedo una legge laica, tracciata nel solco dell’art. 32 della nostra Costituzione.


A Lei, rispettosamente chiedo che faccia tutto ciò che è in suo potere per fare sì che in aula ci sia u
n confronto che consenta di uscire da un’impostazione ideologica, rendendo la legge utile per le persone in modo che ciascuno possa scegliere liberamente a quali terapie sottoporsi e a quali rinunciare.

Fabio Turone, Milano

Invio questo testo al Presidente della Camera Gianfranco Fini aderendo all’invito del senatore Ignazio Marino, che sull’argomento ha pubblicato questo video nel sito Cambia l’Italia:

P.S. L’unico appunto che mi sento di fare è tecnico, futile ma fino a un certo punto: i videomessaggi sono importanti e utili, e se sono fatti bene si nota. In questo senso credo che con un po’ di attenzione in più all’illuminazione (e al bilanciamento del bianco) questa modalità di comunicazione ne guadagnerebbe in termini di efficacia complessiva (ma forse ho la deformazione “amatoriale” da videomaker della domenica…).

Caso Eluana: alcuni precedenti su cui riflettere

Ieri pomeriggio, poche ore prima che Eluana morisse, ho parlato al telefono con il professor Carlo Alberto Defanti, il neurologo e bioeticista (per anni ha diretto la Consulta laica di Bioetica di Milano) che ha avuto in cura Eluana dal 1994, per l’articolo che stavo scrivendo per il British Medical Journal.

Tra le tante cose che mi ha raccontato, ce ne sono due su cui il dibattito italiano ha taciuto, ma che secondo me sono importanti:

* da un lato mi ha ribadito che nei diciassette anni trascorsi in stato vegetativo (prima di Defanti altri neurologi l’hanno seguita giungendo alla stessa diagnosi) Eluana Englaro non ha mai dato segni di quello che i neurologi chiamano “stato di minima coscienza”, quella condizione per certi versi intermedia, borderline, in cui la persona ha occasionali “risvegli” durante i quali riacquista una qualche forma di contatto con il mondo esterno (ne ho parlato in questo post)

* dall’altro lato mi ha ricordato che casi come questo non possono più accadere in Gran Bretagna dal 1994, da quando il caso di Tony Bland finì in tribunale e le Corti incaricate di decidere se i medici avevano il diritto di interrompere alimentazione e nutrizione artificiali optarono per il sì.

Questo mi ha fatto tornare in mente anche un controverso caso irlandese, risalente al luglio del 2007, in cui il parere dei medici sull’opportunità di continuare ad alimentare una donna di 51 anni si è scontrato con il volere della figlia, che si è appellata al tribunale invocando anche la legge sui diritti umani. Il giudice dell’Alta corte di Belfast si richiamò al caso di Tony Bland, e ritenne di non opporsi alla decisione dell’ospedale, affermando: “La triste verità è che questa donna continuerà a deteriorarsi e la morte sopraggiungerà”.

E’ questa triste verità che in tanti stanno cercando di continuare a non vedere: la morte esiste, ed è inevitabile. Ci sono casi in cui può valere la pena di lottare per contrastarla, o per rinviarla, ma ce ne sono altri in cui la cosa più saggia che ciascuno di noi possa fare è cercare di prepararsi a morire nel modo che gli pare il migliore, o addirittura scegliere il momento, come decise di fare mio papà.

Chiudo con un video che con la vicenda di Eluana non c’entra nulla, ma secondo me spiega perfettamente perché certe persone — e sulla base di quello che ho letto sono convinto che Eluana fosse tra queste — non accettano di sopravvivere, trasformate e profondamente menomate, in uno stato che suscita solo l’altrui compassione, e ne sono umiliate, perché vogliono lasciare di sé un ricordo diverso.

L’«ultima lezione» del professor Randy Pausch, tenuta quando sapeva che il tumore del pancreas gli avrebbe lasciato pochi mesi di vita.

Forse questa storia darà coraggio ai parlamentari che temono talmente la morte da voler cercare ancora di nasconderla sotto il tappeto dell’ipocrisia.

Ciao Eluana

Ciao Eluana, ti auguro di riposare in pace.

Se questa fosse una dittatura…

L’antica insofferenza di Berlusconi nei confronti della democrazia – che si sta manifestando con l’ennesimo strappo istituzionale contro le prerogative del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in cui il corpo di Eluana è usato come strumento di affermazione del potere – ha un precedente illustre nel suo “caro amico George”, ormai passato alla storia come uno dei peggiori presidenti degli Stati Uniti d’America.

Poco dopo la sua prima elezione, e ancor prima del suo insediamento, in un incontro formale con i leader del Congresso l’allora President-elect George “Dabliu” Bush si lasciò sfuggire con apparente candore una frase che a dispetto del tono scherzoso preannunciava molto del suo mandato a venire (era il 18 dicembre del 2000):

bush-dictator

If this were a dictatorship, it’d be a heck of a lot easier, just so long as I’m the dictator.

Se questa fosse una dittatura, sarebbe tutto un sacco più facile, fintantoché il dittatore sono io.

http://transcripts.cnn.com/TRANSCRIPTS/0012/18/nd.01.html

Audio

Silvio Berlusconi, che con Dabliu condivide il gaffismo derivante dalla profonda ignoranza*, sembra intenzionato a portare avanti la stessa ideologia, fidando nel fatto che l’Italia non abbia più gli anticorpi democratici di un tempo (né quelli comunque sempre presenti negli U.S.A), e il suo piano di una “dittatura soft”.

C’è da tenere gli occhi aperti. Purtroppo, di Obama in salsa di pomodoro non se ne vedono all’orizzonte.

* La stessa che gli fa dire, con disumana noncuranza, che Eluana Englaro potrebbe fare dei figli.

Presidente Napolitano, dica no al decreto contro Eluana

Su invito del gruppo di Facebook a cui ho aderito, ho scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano un messaggio adattato da quello che suggerivano di inviare (copio l’originale in fondo, con il link alla pagina del sito del Quirinale):

Dica anche Lei NO alla legge ad personam contro le volontà di Eluana Englaro

Caro Presidente,

ho appreso che il Presidente del Consiglio dei Ministri annuncia un provvedimento sotto forma di decreto legge, appunto, d’urgenza in materia di testamento biologico, volto chiaramente a bloccare l’esecuzione delle molte sentenze – ultima quella della Corte di Cassazione – sul caso di Eluana Englaro.

Al di là di quello che a me sembra un abuso dello strumento del decreto legge – in contrasto con l’articolo 77 della Costituzione, vista l’indimostrabile natura di “straordinaria urgenza” e con l’articolo 101 poiché si configura come una vera e propria censura politica di una sentenza definitiva – rimango davvero attonito di fronte alla incontenibile prepotenza di chi pretende di imporre a tutti gli altri le proprie convinzioni religiose, persino dopo che c’è stato un pronunciamento definitivo dei massimi organi deputati in Italia all’amministrazione della giustizia.

Confido che lei, Garante della nostra Costituzione, saprà contrastare la deriva meramente decisionista di provvedimenti di questo tipo e preservare il potere legislativo del Parlamento, l’unico organo delegato dal popolo per rappresentarlo, cui spetta la sovranità della Repubblica, sperando che anch’esso dimostri su questo tema una maggiore vicinanza al sentire comune rispetto a quanto sembra al momento intenzionato a fare.

Un cordiale saluto

Fabio Turone
Milano

Questo è il testo pubblicato su Facebook:

Per tutti coloro che non riescono a digerire un intervento del governo tramite decreto speciale d’urgenza, per fermare la povera Eluana condannata da 17 anni a restare in vita, nonostante la sentenza di Cassazione che permette l’interruzione dell’alimentazione forzata.

FERMIAMO IL DECRETO LAST MINUTE DEL GOVERNO

SCRIVI ANCHE TU QUESTA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
per inviarla basta un click: https://servizi.quirinale.it/webmail/

Caro Presidente Napolitano,
nonostante i suoi recenti richiami alla moderazione riguardo all’uso dei decreti legge, apprendo con ansia il comunicato del Presidente del Consiglio dei Ministri, col quale annuncia un provvedimento sotto forma di decreto legge, appunto, d’urgenza in materia di testamento biologico, volto chiaramente a bloccare l’esecuzione della sentenza della Corte di Cassazione, riguardo il caso della Sig.ra Englaro.

Mi chiedo se il Governo si renda conto che tale decretazione è in contrasto con l’art. 77 della Costituzione, vista l’indimostrabile natura di “straordinaria urgenza” e con l’art. 101 poiché si configura come una vera e propria censura politica di una sentenza definitiva, minando la base elementare di uno stato di diritto, la divisione dei poteri.

Scrivo a lei che è il Garante della nostra Costituzione, a lei che saprà di certo vigilare sulla deriva meramente decisionista di provvedimenti di questo tipo e preservare il potere legislativo del Parlamento, l’unico organo delegato dal popolo per rappresentarlo, cui spetta la sovranità della Repubblica.

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