Penati: «Sospeso».
Il partito: «S’ho speso…».
Il cittadino: «SOS! Peso!»
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Penati: «Sospeso».
Il partito: «S’ho speso…».
Il cittadino: «SOS! Peso!»
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Una camminata attraverso i diritti: dal diritto alla qualità urbana al testamento biologico; dalla legalità all’ambiente; dal lavoro alle unioni civili… e molti altri ancora!
PARLIAMONE INSIEME NEI GAZEBO DEL PD
in P.za Segesta, P.za Piemonte, P.za Selinunte, P.le Pagano, P.za Buonarroti, P.za Sicilia, Via Paravia.
Sempre sabato, presso il Circolo Acli di via Conte Rosso 5 (vedi la mappa),
è previsto un pranzo elettorale a favore della candidatura di Giuliano Pisapia a Sindaco
con il senatore Ignazio Marino
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Il mio amico Sergio Violante, di cui conosco da tempo la capacità, la serietà e la bontà delle idee, si candida con il PD per il ruolo di consigliere di zona 1, Milano centro.
Se vivessi in zona 1 voterei sicuramente per lui – tanto che l’ho con estremo piacere aiutato per realizzare il volantino e il blog violantezona1.wordpress.com – e raccomando a tutti i residenti della zona 1 di fare altrettanto, per arricchire il Partito Democratico di nuova linfa e portare avanti nuove idee per la Zona 1 e per Milano.
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Ripubblico con orgoglio un appello frutto del lavoro del Partito Democratico, e in particolare del mio amico deputato Lele Fiano, per contrastare chi vorrebbe approfittare delle violenze di pochi (spesso aizzate ed esacerbate ad arte) per togliere a molti il diritto di manifestare il proprio dissenso e le proprie idee.
Studenti, poliziotti, politici del PD insieme per arginare chi soffia sul fuoco aizzando gli scontri come Maurizio Gasparri ed il governo.
Tutti attorno a un tavolo per firmare un documento al termine di un incontro tenutosi questa sera nella sede nazionale del PD tra alcune rappresentanze studentesche: Udu, Rete degli studenti, Ricercatori, giovani di Acli, Arci e Fuci e 6 sigle sindacali della Polizia di Stato: Coisp, Siulp, Siap, Anfp, Silp e Sap.
Questo il testo dell’Appello del Partito Democratico
I gravi incidenti dello scorso 14 dicembre a Roma, hanno lasciato sul terreno troppi feriti, troppi danni e la necessità di una doverosa riflessione su cosa stia succedendo, alle nuove generazioni del nostro Paese, nel rapporto tra protesta politica e violenza.
E’ una riflessione necessaria perché l’Italia non può permettersi il rischio di cadere in una nuova spirale di violenza e di terrore, come è avvenuto in un passato non troppo lontano, e di cui tutti conoscono i drammatici esiti.
Due sono i beni irrinunciabili in gioco. Da una parte la certezza che nessuna concessione debba essere fatta, né ora né mai, all’uso della violenza come forma di contestazione. Dall’altra il diritto costituzionale a manifestare, in maniera civile, a sostengo delle proprie idee e convinzioni. Siamo in un momento di grande difficoltà: specie i giovani percepiscono con grande preoccupazione e rabbia l’incertezza del loro futuro.
Noi dobbiamo evitare che l’incertezza e la rabbia si trasformino in violenza. Ed è questo un compito della politica, che deve dare risposte. Lo ribadiamo: il diritto di tutti a manifestare liberamente il proprio dissenso è un bene fondamentale. Ma è necessario separare, senza incertezze, le legittime manifestazioni pacifiche di dissenso da coloro che, invece, alle manifestazioni partecipano in forma organizzata e squadristica, con l’unico scopo di produrre violenza, feriti e danni.
In questa difficile situazione si inserisce il complesso e delicato lavoro delle forze dell’ordine, che svolgono un ruolo, centrale, di difesa delle istituzioni, della sicurezza dei cittadini e della libertà di espressione. E’ un impegno difficile sul quale la politica e l’opinione pubblica hanno un diritto-dovere di controllo e, quando occorre, anche di critica, ma nella consapevolezza che il tema centrale che ci consegnano i fatti di questi giorni è l’emergere di una violenza di piazza che va respinta subito.
Questo l’appello che rivolgiamo ai giovani, assumendoci per quanto ci riguarda, nei rispettivi ruoli che ciascuno di noi ha, l’impegno a difendere i principi di legalità e i diritti alla sicurezza e all’espressione della propria opinione.
Filed under: me, politica, ricerca scientifica, scienza, scuola, società | Tagged: Anfp, Appello del Partito Democratico, Arci, Coisp, contro la violenza, Fuci, giovani di Acli, governo, incidenti, Lele Fiano, libertà di manifestare, manifestazione, manifestazioni, Maurizio Gasparri, partito democratico, pd, per il diritto di manifestare, polizia, Rete degli studenti, ricercatori, Sap, scontri, Siap, Silp, Siulp, studenti, Udu, violenze | 2 Comments »
Stasera andrò alla riunione settimanale del coordinamento del mio Circolo del PD, al Giambellino, con un motivo di ottimismo in più, perché la vicenda innescata dalle dure dichiarazioni di domenica del candidato a sindaco Valerio Onida è stata affrontata e risolta dal mio partito in un modo che mi pare molto ragionevole.
Certo, in tanti nel partito hanno avuto la reazione classica – direi quasi pavloviana – di chi si sente sotto assedio, e quindi si compatta a difesa anche delle cose sinceramente meno difendibili (come la questione di considerare “roba del PD” gli indirizzi delle cittadine e dei cittadini che accolsero l’invito di votare per eleggere il segretario nazionale e i segretari regionali).
Certo, c’è stato il coro delle dichiarazioni scandalizzate, pronte ad accusare persino Onida – la cui serietà e autorevolezza sono tre metri sopra quella di gran parte degli iscritti e militanti del PD – di costruire polemiche strumentali (“il vero bersaglio è il PD” scriveva qualche complottardo).
Certo, qualche militante è arrivato a teorizzare (su facebook) che Onida ha deciso di ritirarsi e di “avvelenare i pozzi” (nientemeno!).
Certo, in tanti hanno pubblicato in giro come fosse il verbo la surreale intervista con cui Gabriele Messina del PD “spiegava” ad Affari Italiani tutto tranne il nodo della questione (riassumibile così: “Perché mai non si dovrebbe permettere ai candidati di spedire materiale promozionale ai votanti del 2009, tramite chi dispone legalmente di quegli indirizzi?”). Spiegava l’ovvio, poi glissava sul punto cruciale, e liquidava tutto parlando di “polemiche strumentali”.
Certo, in tanti ci siamo incazzati.
Poi, però, abbiamo chiesto conto e a quanto pare siamo stati ascoltati (“in altri partiti saremmo stati espulsi” ha scherzato sulla pagina Facebook di Pierfrancesco Majorino uno dei “dissidenti”).
Il PD può ancora migliorare, senza dubbio, ma in questa vicenda il PD Milano ha spedito segnali che io trovo molto incoraggianti.
Ci sono un sacco di dinamiche nefaste (più o meno le stesse per cui si incazzava mio padre Sergio nel PDS, una ventina d’anni fa, quando la classe dirigente nazionale era più o meno la stessa), ma sono sempre più numerosi coloro che cercano di disinnescarle dall’interno. Mio padre (lui all’epoca era capogruppo del PDS alla Regione Abruzzo, eletto in quanto espressione della “società civile”) fu costretto a decidere di lasciare il partito perché tutto doveva continuare a essere fatto “come s’è sempre fatto” (cosa che in un partito nuovo suona davvero stonata).
Oggi torno a sperare che a me tocchi una sorte meno amara.
E ringrazio per questo tutti quelli che hanno accettato di lavorare perché il PD tornasse sulla propria decisione e mettesse in comune gli indirizzi.
P.S. A quanto leggo, Onida non è soddisfatto neppure dalla soluzione trovata, ma a questo punto mi domando se non abbia sbagliato qualche valutazione quando ha deciso di candidarsi nonostante la situazione fosse già chiara, perché il PD si era già espresso a favore di Boeri.
Nel merito sono d’accordo con lui, e l’ho scritto: queste non saranno le primarie ideali.
Però l’obiezione era sul tavolo da prima che si esponesse con la candidatura, e sollevare il problema ora come se fosse una novità mi pare poco utile e molto pericoloso. Non saranno le primarie ideali – perché Pisapia per primo si è candidato come espressione di un partito – ma sono un enorme passo avanti rispetto al passato, per cui vanno corrette dove è possibile, ma difese strenuamente. Ci sono già un sacco di orfani della “linea” che prendono questa vicenda come pretesto per dire che le primarie non servono, o fanno danni.
Filed under: me, politica, società | Tagged: gabriele messina, Giuliano Pisapia, indirizzi, Milano, partito democratico, pd, PDS, Pierrancesco Majorino, polemiche, primarie, Sergio Turone, sindaco, Stefano Boeri, strumentali, Valerio | 2 Comments »
Leggo le reazioni scandalizzate e offese della dirigenza del PD milanese alle dichiarazioni del candidato senzapartito Valerio Onida sulle “primarie per il Sindaco di Milano falsate”, e non posso trattenere un moto di sdegno: Ma smettetela di frignare, cazzo!
Onida ha detto una verità banalissima: la competizione tra candidati è stata falsata dalla decisione del PD di schierarsi. Questo non vuol dire che la scelta della dirigenza del PD sia illegittima (secondo me avevano buoni motivi, dal loro punto di vista, tantopiù che il candidato già in lizza era ed è espressione di forze politiche ben precise), né che le primarie sono delegittimate.
Significa solo – e su quello concordo al 100% con Onida – che le primarie in quanto confronto tra candidati avrebbero avuto assai più valore se il PD avesse avuto una sufficiente sicurezza in se stesso da chiedere a ciascun circolo/iscritto se appoggiare un candidato, due, tre o tutti e quattro.
Sostenere ufficialmente un candidato solo vuol dire togliere un po’ di carica rivoluzionaria alle primarie.
Io vedo il bicchiere mezzo pieno (bene o male sono primarie “quasi” vere, ed è merito del PD), ma mi sembra miope negare che è anche mezzo vuoto (l’appoggio a Boeri è stato deciso senza consultare direttamente i circoli, e anche gli organi intermedi del PD sono stati chiamati a pronunciarsi a cose fatte).
Poteva il PD – data la situazione – fare di più? Forse no.
E’ legittimo che chi ci ha rimesso – come Onida – se ne lamenti? Assolutamente sì.
Anche questa storia degli indirizzi dei votanti alle primarie: se il PD vuole rispondere a tono alle accuse deve mettere tutti e 4 i candidati nelle stesse condizioni di raggiungere i votanti delle precedenti primarie di partito con un numero prefissato – uguale per tutti – di comunicazioni.
Io fino a oggi ero molto indeciso, e stavo cominciando a pensare di dare il mio voto a Boeri, ma questa reazione della dirigenza del PD a contestazioni giustificatissime e a richieste più che legittime mi fa pensare che il mio voto e il mio sostegno (per il poco che valgono) debbano andare a Onida.
Filed under: me, politica, società | Tagged: 14 novembre 2010, 2011, Francesco Laforgia, Milano, partito democratico, pd, Pierrancesco Majorino, primarie, primarie falsate, sindaco, Valerio Onida | 6 Comments »